“Campo de’ Fiori”, rende omaggio alla Roma verace di Fabrizi, Magnani e Proietti
La recensione della prima. La statua di Giordano Bruno si staglia imponente, circondata da vecchi palazzi, bancarelle di frutta e verdura. È Piazza Campo de’ Fiori ricostruita fedelmente sul palcoscenico del Teatro Sistina attraverso una scenografia pittoresca. Sotto gli occhi del filosofo, che fu messo al rogo proprio in questa piazza, si dispiega la commedia musicale “Campo de’ Fiori” al suo esordio nazionale (in scena fino al 25 novembre).
Protagonista una coppia affiatata, di cui si percepisce grande feeling, composta da Rodolfo Laganà (autore del testo insieme a Gianni Quinto) e Milena Miconi. Rispettivamente i due attori interpretano Cesare e Claudia, l’uno fruttivendolo, l’altra fioraia, vicini di bancarella. La loro storia proposta è ispirata all’omonimo film che vedeva protagonisti Aldo Fabrizi e Anna Magnani.
A completare il cast tra gli altri ricordiamo Marco Passiglia, Renato Raimo e Tonino Tosto tutti personaggi a proprio modo estrosi. E il coautore, Quinto, si è ritagliato un ruolo secondario per lui, nei panni dell’ufficiale giudiziario.
Attraverso i due protagonisti, così genuini e autentici, si racconta lo spirito della Roma più verace, tradizionale, bonaria, popolare, sognatrice ma che deve anche scontrarsi con i problemi della realtà dei nostri tempi.
Vediamo sia Campo de’ Fiori in pieno giorno, con il suo mercato rionale a cielo aperto, residenza di romani da più generazioni e meta di turisti, ma anche Campo de’ Fiori rischiarata dalla flebile luminosità della luna, che, al calar del sole, si popola di giovani e non solo…
Attraverso un incalzare di divertenti battute, gradevoli canzoni, le cui musiche sono firmate da Roberto Giglio, e un’appassionante storia d’amore si costruisce uno spettacolo davvero piacevole che dona spensieratezza.
Tanti gli ospiti illustri presenti in sala tra cui Gigi Proietti, Pippo Baudo, Vanessa Incontrada, Greg (del duo Lillo e Greg), Pietro Genuardi, Dario Ballantini, Gabriele Cirilli, solo per citarne alcuni, circondati da paparazzi e abbagliati da flash, hanno conferito un tocco di mondanità alla serata romana.
L’accorta regia è diretta da Pino Quartullo che, insieme a Laganà, frequentò il Laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti. Ed al “maestro”, presente in platea, va il saluto e l’omaggio di Laganà a chiusura dello spettacolo.
Monica Menna