Teatro

Teatro Parioli: avvincente il giallo al contrario di Sciascia

Sebastiano Somma in "A ciascuno il suo" (foto di Filippo Venturi)

La recensione della prima – “A ciascuno il suo“, la commedia tratta dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, con la regia di Fabrizio Catalano – in scena al Teatro Parioli Peppino De Filippo fino al 17 novembre 2013 – potremmo definirla un giallo al contrario, in cui non è la giustizia a trionfare, non è il professore cocciuto, paladino della giustizia, a trovare il bandolo della matassa.

A vincere sono i poteri forti che eliminano drasticamente gli “ostacoli”. Emerge la forza della mafia, il suo essere collusa con la politica e la chiesa, piovra tentacolare; il tutto tratteggiato nel chiaroscuro.

L’adattamento teatrale del romanzo di Sciascia ha l’andamento del thriller, nell’allestimento scenico, con l’audio di telefonate, musiche; però dà spazio anche ai dialoghi che sono estrapolati dal libro e sono fondamentali per comprendere lo scontro impossibile, perdente con un potentato radicato nella società e non scalfibile.

Grande assente è lo Stato: le forze dell’Ordine, la Legge, la Giustizia. Le indagini le conduce un idealista che ha anche i suoi momenti di cedimento passionale, davanti alla donna che ama (la quale, invece, è parte integrante dell’ingranaggio mafioso).

Il romanzo di Sciascia, e questa commedia di riflesso, per certi versi, sono un pugno nello stomaco, proponendo una storia di vinti di verghiana memoria.

Molto bravi gli attori, a partire dai protagonisti Sebastiano Somma (che è il professore che vuole capire), Daniela Poggi (la vedova che poi si consola), Gaetano Aronica (che oltre che a firmare l’adattamento teatrale del romanzo, interpreta l’equivoco sacerdote che si occupa di fatti molto terreni, come la gestione dell’esclusivo Circolo della caccia).

In evidenza il saluto – prima dell’avvio della rappresentazione – di Luigi De Filippo e della moglie Laura Tibaldi, titolari del Parioli, che danno avvio alla nuova stagione teatrale, con il ringraziamento rivolto soprattutto ai 1802 abbonati.

Una segnalazione anche all’impegno della Camera di Commercio di Agrigento che ha voluto cogliere l’occasione di questo importante lavoro teatrale – proponendo la degustazione anche di dolci tradizionali e la distribuzione di pubblicazioni – per rendere omaggio a Sciascia ed alla Sicilia laboriosa e produttiva.

Monica Menna