Servi, la Roma surreale di Walter Cruciani
La recensione. Si avverte la mano felice dell’autore, Pierpaolo Palladino, nel testo “Il Grande W.C. la vera storia di Washington Cruciani”, al Teatro de’ Servi fino al 18 marzo 2015. Suggestiva rappresentazione di teatro di parole (ed anche di musica).
Un solo protagonista in palcoscenico (il bravo Fabrizio Giannini) che racconta e canta, coadiuvato da due valenti musicisti che suonano dal vivo chitarra e basso (Fabiola Torresi e Vittorio Giannelli).
Nel racconto Giannini è W.C. ma anche tutti gli altri personaggi che evoca. La narrazione teatrale, con accompagnamento musicale, è così incisiva, così stimolante la fantasia degli spettatori, che sembra di vedere davvero sul palco Julia Roberts con la sua cagnetta Sissy, il guardaspalle Cheese che è così protettivo nei suoi confronti.
La vacanza romana della popolare attrice americana cambia, o avrebbe potuto mutare, la vita di W. C., che le fa da Cicerone in una Roma verace, corrosiva e surreale, tra balere e cassonetti.
Giannini dà spessore al suo personaggio, l’attore che sogna Broadway e si esibisce a Torvaianica; lo indossa a sua dimensione e misura. Siamo convinti che Palladino, come attore in scena, gli avrebbe dato altre connotazioni, altre sfaccettature. Ma la forza del testo e della regia è proprio quella di dar modo all’interprete di turno di esprimersi secondo la sua sensibilità.
E Giannini è davvero bravo. Ci mette temperamento, carattere, duttilità. Avvince e coinvolge pienamente la platea del Teatro de’ Servi.
Monica Menna