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Rocca Fest rende omaggio allo scrittore Igino Giordani. Fondamentale il suo messaggio alle giovani generazioni

Il 14 giugno, al Rocca Fest – il festival delle arti sceniche rivolto ai giovani in corso presso le Scuderie Estensi di Tivoli – è prevista un’anteprima nazionale d’eccezione: “La Repubblica dei Marmocchi” realizzata con il contributo della Regione Lazio.

La rappresentazione è scritta e diretta da Valeria Freiberg.

Lo spettacolo multidisciplinare, attraverso un mix di aneddoti personali, letture, movimento scenico e contributi video, offre al pubblico uno sguardo intimo e affettuoso sulla vita del grande scrittore Igino Giordani (Tivoli 24 settembre 1894 – Rocca di Papa 18 aprile 1980).

Lo spettacolo invita a riflettere sull’importanza dei legami familiari e dei rapporti intergenerazionali. In un’epoca in cui i valori tradizionali sembrano sempre più fragili, “La Repubblica dei Marmocchi” ci ricorda il valore inestimabile della famiglia e del legame tra generazioni. La pièce è un omaggio al grande personaggio italiano e la platea ha l’opportunità di conoscere e confrontarsi con una personalità straordinaria come quella di Igino Giordani.

Igino Giordani è stato uno scrittore, giornalista, politico e bibliotecario italiano, figura di grande spessore intellettuale e morale. La sua opera, ricca di umanità e spiritualità, continua ad essere attuale e preziosa per il suo valore letterario e il suo messaggio profondo.

Il titolo della rappresentazione teatrale di Valeria Freiberg si ispira all’omonimo romanzo di Giordani, pubblicato per la prima volta nel 1963, che si è distinto per la sua originalità e capacità di coniugare umorismo e riflessione. Attraverso le vicende di quattro bambini – soprannominati affettuosamente “marmocchi” dal padre – l’autore ci regala un ritratto vivace e commovente dell’infanzia.

“L’opera di narrativa, La Repubblica dei Marmocchi, di Igino Giordani – ha commentato Valeria Freiberg – mi ha conquistato per la scrittura ed il messaggio, per l’invito rivolto ai lettori di non perdere mai il proprio spirito infantile e di guardare al mondo con stupore e meraviglia. La mia rappresentazione però va al di là del romanzo e nasce dalla voglia di celebrare e ricordare a tutto tondo il grande scrittore tiburtino proprio quest’anno che ricorrono i 130 anni dalla nascita”.