Un allegro gioco di coppia
La recensione della prima. “Ti ho sposato per allegria” commedia frizzante di Natalia Ginzburg diretta da Piero Maccarinelli ha conquistato il pubblico del Teatro Sala Umberto, accorso numeroso in occasione della prima. Tanti gli ospiti presenti in sala, tra gli altri: Gianni Letta, Blas Roca Rey, Lorenzo Gioielli, Maria Rosario Omaggio, Antonella Elia, Emanuela Grimalda.
“Ti ho sposato per allegria”, che sarà in scena sino al 2 febbraio 2014, è un viaggio indietro nel tempo. Una commedia in cui si respira atmosfera anni Sessanta. Un’Italia provinciale, dove ancora non è arrivata la legge per il divorzio, un’Italia cattolica che non tollera matrimoni civili e dove l’aborto è un tabù fa da sfondo alla commedia.
Spensierata, frivola, sopra le righe, dall’animo infantile, estranea al mondo in cui vive, loquace è Giuliana, interpretata da Chiara Francini. Brava nell’interpretare lunghi, meravigliosi e dilaganti monologhi, l’attrice toscana dona al proprio personaggio una verve e ironia unici. Al suo fianco Emanuele Salce che invece ricopre perfettamente il ruolo del protagonista maschile, Pietro, uomo di grande aplomb, ricco e superficiale, come lo definisce la sua stessa madre (interpretata da Anita Bartolucci, che pur ricoprendo un ruolo secondario ha entusiasmato il pubblico).
Il matrimonio fra Giuliana e Pietro è stato organizzato “in furia”, i due una settimana dopo dal loro incontro si sono sposati. In continuazione si domandano la ragione della loro unione coniugale. E la risposta sta proprio nel titolo. Ginzburg gioca con l’istituzione matrimoniale che diventa un allegro gioco di coppia, con poche regole e vincoli. Si vive sotto lo stesso tetto, se si vuole divorziare si vola all’estero.
Completano la compagnia: Giulia Weber e Valentina Virando. La prima è Vittoria, la domestica, donna riservata, di poche parole, emotiva. La seconda è invece Ginestra, sorella di Pietro, perennemente ottimista.
Monica Menna