Musica

Claudio Santamaria: la libertà di Gaber, le viole di Rino Gaetano


La recensione. Il concerto di Claudio Santamaria e la Jazz All Stars ha chiuso la stagione musicale del Teatro Parioli Peppino De Filippo che, nella nuova gestione di Luigi De Filippo, ha dato ampio spazio anche alla musica, in intense serate al lunedì.

Quello del “cantattore” è stato un bel viaggio nella canzone d’autore riletta in chiave jazz. Ad accompagnarlo davvero una band di grandi stelle del jazz italiano: Roberto Gatto alla batteria, Fabio Zeppetella alla chitarra, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Ramberto Ciammarughi al pianoforte.

Si sono riproposte canzoni di Luigi Tenco e Piero Ciampi (davvero da riscoprire e ricordare), ma anche Fabrizio De André ed, in chiusura, Giorgio Gaber.

Santamaria nei primi brani è stato un po’ condizionato dall’emozione ma poi, una volta riscaldata la voce, ha dato una brillante prova come interprete. Il filo conduttore della serata era la “poesia d’autore” e quindi ha privilegiato canzoni che avevano testi significativi, come “La libertà” di Gaber.

Molto belle le riletture dei brani di Ciampi (“Ha tutte le carte in regola” e “Adius” che ha interpretato oltre che cantato), di De Andrè (“Quello che non ho”, “La canzone di Marinella”).

Non poteva mancare un brano di Rino Gaetano. Molti spettatori avrebbero voluto anche “Nun te reggae più” che, in fondo, è diventato anche un cavallo di battaglia di Santamaria dopo la fiction dedicata proprio alla vita del cantautore. Santamaria ha scelto invece “Le viole”, canzone che, evidentemente, si prestava meglio ad essere riproposta in chiave jazz.

Formidabile la band che non ha mancato di impreziosire con introduzioni variopinte e gradevoli assoli le varie canzoni. I brani cantautorali nella sapiente rilettura sono risultati ancor più suggestivi.

La poesia d’autore ed il jazz sono indubbiamente un ottimo connubio.

Gaetano Menna