Al Quirino la canzone romana si rinnova: serenate, gospel e rock
La recensione. Roma, troppo spesso bistrattata, si è illuminata in una serata ad essa dedicata, che ha anticipato, in chiave musicale, i festeggiamenti per il suo Natale. A presentare l’evento straordinario al Teatro Quirino Stefano Mannucci, giornalista del quotidiano Il Tempo e ideatore dello spettacolo-format, “Una serenata per Roma”. Tanti gli artisti in scaletta che hanno omaggiato, a suon di note, l’Urbe.
Si è celebrato Roma con la sua musica popolare, dai brani dell’Ottocento fino ai grandi moderni, da Gabriella Ferri a Franco Califano, a Venditti. Capolavori del passato accolti e aggiornati in chiave contemporanea. Dal “Barcarolo” fino a “Roma capoccia”, passando per “Roma nun fa la stupida stasera”, tutte le migliori canzoni romane sono state liberamente rivisitate con arrangiamenti informali, improntati alla “verità” artistica.
Tra le big al femminile della canzone italiana vi sono state Nada e Tosca. La prima è stata accompagnata dalla chitarra di Fausto Mesolella (chitarrista noto per il suo lavoro con gli Avion Travel, fresco di un album solista, “Canto Stefano”, incentrato sui testi di Stefano Benni); Nada, con la sua voce struggente, ha catturato l’attenzione del pubblico che ha cantato insieme a lei due celebri brani, “Luna piena” e “Amore disperato”. Tosca, unica nel suo genere, inoltre ha intrattenuto con un excursus sulla sua scuola per giovani artisti, spiegando che è nata per dare luce ai nuovi talenti senza l’ausilio dei talent show.
E ancora spazio ai giovani big tra cui la brava Annalisa, reduce dal successo del Festival di Sanremo, che ha proposto il brano “La finestra tra le stelle”, fra le hit del momento; c’è stato pure Lorenzo Fragola, trionfatore dell’ultima edizione di X Factor, che ha cantato “Siamo uguali” (contenuto nel suo primo album “1995”). E ancora il siciliano Giovanni Caccamo, che ha scherzato e ironizzato su Franco Battiato, suo maestro che lo ha condotto sulla “buona strada della musica”; si è imposto nel settore Giovani di Sanremo. Per l’occasione ha proposto la canzone da lui scritta per Malika Ayane, “Adesso è qui”.
Tra le esibizioni più particolari quelle dei pirotecnici KuTso. Sono piaciuti molto anche i sinuosi Ardecore, che hanno ammaliato il pubblico in teatro con il loro sound particolare – mostrato sapientemente anche nel recente album “Vecchia Roma” – che ha unito la radice romanesca al rock e si indirizza in una direzione più spirituale e gospel.
A chiudere la bella serata il grande cantautore Fabrizio Moro, reduce da un tutto esaurito all’Auditorium della Conciliazione.
M. Menna