Teatro della Cometa: strepitoso Montanari, professore nella classe ring
La recensione.Mi hai fatto sentire nel modo / In cui ogni bambino dovrebbe sentirsi / Siediti e ascolta, siediti e ascolta./ Sono andato a scuola ed ero così nervoso / Nessuno mi conosceva nessuno mi conosceva / Buongiorno maestra, / Mi dica qual è la mia lezione,/guardami dentro, guardami dentro. È una strofa della canzone “Mad World” di Gary Jules, che fa da colonna sonora alla pièce “Cattivi ragazzi”, scritta e diretta da Veruska Rossi e Guido Governale, che riassume appropriatamente la tematica trattata.
Lo spettacolo, in scena sino a domenica 8 novembre 2015, vede protagonista uno strepitoso Francesco Montanari, che torna a calcare il palcoscenico del Teatro della Cometa. Smessi i panni di Giovanni, l’imbranato trentenne figlio di N.N. che interpretava ne “Il più bel secolo della mia vita”, ricopre ora il ruolo del professore Giuseppe Scianna, circondato da una compagnia di tutti attori giovanissimi, con un’età compresa tra i 15 e i 18 anni. Per l’occasione sono stati composti due cast di sedici ragazzi, che studiano recitazione presso la scuola Omnes Artes, vero e proprio vivaio di talenti. La loro è una recitazione frizzante, fresca, energica e istintiva, particolarmente apprezzabile.
Montanari (ricordiamo che dal 9 novembre sarà tra i protagonisti della fiction di RaiUno “Questo è il mio paese”) recita in un perfetto dialetto siciliano, è un educatore sensibile, che si avvicina al mondo di questi giovani ribelli mettendo da parte i programmi di studio standard. Ricorda il professor-capitano John Keating del film “L’Attimo fuggente” con l’indimenticabile Robin Williams; stesso entusiasmo, stessa umanità, stesso invito rivolto agli adolescenti a cambiare e cercare nella vita di percorrere nuove strade, sempre migliori. È una classe ring quella con cui si confronta, dove i banchi sono spesso lanciati per aria, dove ci si prende a pugni piuttosto che studiare. Rammenta quella tratteggiata da Nigel Williams in “Nemico di classe”, con gli studenti che sono bulli, abbandonati dal mondo circostante.
Di notevole impatto la scenografia di Lisa De Benedittis che propone due celle, disposte una di fronte all’altra, in un piano superiore e la classe nel piano inferiore. Sullo sfondo le musiche rap, composte da Gemitaiz e Frenetik & Orange, a rendere il disagio vissuto dai cattivi e strafottenti ragazzi, rinchiusi in pochi metri quadrati.
“Cattivi ragazzi” è quindi una storia di profondo coraggio e di estrema speranza, che scava nell’io alla ricerca del proprio vero essere, invitando a guardarsi davvero dentro.
Monica Menna