Sistina, “Il Marchese del Grillo”, superbo affresco teatrale sulla Roma papalina
La recensione della prima. Grazie all’impegno di Gianni Clementi, Enrico Montesano (che ne è lo straordinario protagonista) e Massimo Romeo Piparo (che lo dirige con la consueta maestria) arriva “Il Marchese del Grillo”, l’appuntamento clou dell’attuale stagione del Sistina. Una commedia che è erede di Rugantino, della poetica vernacolare, degli sberleffi di Trilussa. Terrà compagnia il pubblico romano per tutte le feste natalizie.
La trasposizione teatrale del celebre film di Mario Monicelli del 1981 con l’indimenticabile Alberto Sordi, non era un’operazione facile da realizzare. Il personaggio di Onofrio del Grillo, che si muove nella Roma papalina di inizio ‘800 come guardia nobile di Papa Pio VII e che fa scherzi tremendi a preti e popolani, era troppo legato all’Albertone nazionale che lo aveva fatto suo (ed ogni tanto il suo fantasma aleggia nella nuova commedia musicale).
A Enrico Montesano, strepitoso mattatore, va il merito di aver adattato la maschera immortale del Marchese alla sua comicità (ancor più quando interpreta Gasperino, l’ubriacone sosia del Marchese che, per uno degli scherzi, si trova a vivere nel palazzo aristocratico, nei panni del nobile). Nella conferenza stampa dei giorni scorsi aveva sottolineato come amasse molto questo personaggio. “Mi ci sono avvicinato – aveva dichiarato – con rispetto e umiltà, e lo faccio alla mia maniera”.
Montesano “addolcisce” il personaggio del Marchese, rispetto a quello di Sordi. Lo adatta alle sue corde, rendendolo meno sprezzante della gente. Meno cinico, sempre vitellone, con un grande amore per la Roma borgatara; per certi versi “trilussiano”. Nel cast c’è pure Giorgio Gobbi che interpreta la parte del servitore Ricciotto (trait d’union con la pellicola di Monicelli, in cui era stato sempre Ricciotto). Nel corso della rappresentazione spesso il corposo cast di oltre trenta attori e ballerini si muove anche in platea e nei palchetti antistanti al palcoscenico, per recitare tra il pubblico.
In occasione della prima stampa gli attori e ballerini giungono in teatro, negli accurati costumi di scena (di Cecilia Betona), su eleganti carrozze d’epoca, invadendo allegramente il tratto stradale antistante il Sistina, tra ali di gente e flash fotografici.
In evidenza le musiche del maestro Emanuele Friello, le coreografie di Roberto Croce. E le scenografie mobili e complesse di Teresa Caruso che permettono di passare dalle piazze e osterie romane agli interni del palazzo nobiliare (anche alle sue cantine, dove sono collocate le botti di vino tanto amate da Gasperino).
Grandissimo successo per il debutto in un teatro gremito, con in platea tanti personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, della politica e dello sport. La commedia è piaciuta moltissimo al pubblico che ha applaudito a lungo Montesano e tutto il cast. Ha colpito soprattutto il “sentiment” che emerge da questa rappresentazione. Il Marchese del Grillo – che si inserisce nella migliore tradizione delle commedie musicali del Sistina – si rivela un superbo affresco teatrale e musicale su Roma, la sua bellezza e vitalità.
Monica Menna