Spazio Diamante: quando il teatro percorre “Strade diverse”
STRADE DIVERSE FESTIVAL
Direzione artistica Giampiero Cicciò
19-20 dicembre 2023
SPAZIO DIAMANTE
Sono sette le giovani compagnie teatrali in scena nella prima edizione di Strade Diverse Festival che si svolgerà allo Spazio Diamante di Roma il 19 e il 20 dicembre 2023.
Strade Diverse Festival è organizzato dall’Associazione Teatrale Culturale Saltimbanco con il sostegno del Comune di Roma, nell’ambito della manifestazione denominata “Generazione Cinema e Teatro”, promossa dall’Ufficio di Scopo Politiche Giovanili.
Il 19 e 20 dicembre 2023 verranno presentate opere teatrali dirette da registi under35, che affrontano tematiche come quelle delle diversità, raccontando uno spaccato emblematico della contemporaneità.
I testi selezionati dal direttore artistico Giampiero Cicciò sono accomunati dall’obiettivo di favorire una percezione della società come un luogo più ricco di sfumature, più accogliente e indicare la strada di un’evoluzione culturale, sociale e umana.
Al termine di ogni rappresentazione la compagnia incontrerà il pubblico per approfondire i temi trattati nel progetto.
La giuria composta da Annalisa Canfora, Giampiero Cicciò, Gianni Guardigli e Luciano Melchionna, premierà i tre migliori progetti con un riconoscimento pecuniario. La data della premiazione, che avverrà nel mese di gennaio, verrà presto comunicata.
L’ingresso è libero su prenotazione.
19 DICEMBRE 2023
h. 19.00
MEMORIE DI UN DISSOCIATO
scritto, diretto e interpretato da MATTEO BERGAMO
Appunti di una giornata, una settimana, un momento, un dettaglio, sensazioni. Alle spalle dei diari di un dissociato ci sono percezioni di un mondo in movimento, seppure morto ai suoi occhi, sfumato.
È il racconto della solitudine di un uomo, un ragazzo, incapace di agire, incapace di decidere; osservatore di una realtà che non riesce a focalizzarsi fino in fondo.
h. 20.00
EMATICA
scritto diretto e interpretato da LARISSA CICETTI
con ENRICO MARIA CARRARO MODA e LUISA CASASANTA
Che cos’è la coerenza, la spontaneità? Come si fa ad esprimersi liberamente senza restare feriti da un giudizio? E se l’empatia che hai sempre avuto per gli altri diventasse un problema? Se non volessi più essere empatica?
Tre figure, tre corpi, ma soprattutto tre voci di unica testa. Questo è il principio di Ematica.
Un continuo fiume di parole, di voci che si contraddicono, che lottano per trovare un accordo, per unirsi almeno una volta. Per soffrire meno.
“Ho un disperato bisogno di dire qualcosa”
“Tutti vogliono dire qualcosa” Forse se si trovasse il modo di farlo, senza paura di rimanere feriti, magari, si potrebbe davvero dire qualcosa.
h. 21.00
FUTTI FUTTITINNI MA NON TI FARI FUTTIRI
scritto da TOMMASO D’ALIA, VALERIO CASTRIZIANI, GIOVANNA MALAPONTI
regia TOMMASO D’ALIA
con VALERIO CASTRIZIANI, TOMMASO D’ALIA
“Futti futtitinni ma non ti fari futtiri” è uno spaccato emblematico della Sicilia, parla di unione e disunione, cercando di liberarsi dai soliti pregiudizi per creare considerazioni diverse, più articolate, viaggiando dietro le quinte della mia terra. Si parla di mafia, di giovani emarginati costretti a diventare “picciotti”, ma anche di mia nonna Pia, si parla di morti e di vivi che nella quotidianità combattono per un domani diverso dall’oggi. La quotidianità raccontata senza filtri e accompagnata dalla musica dal vivo durante tutta la pièce.
h. 22.00
LE NOSTRE FOLLI CAPRIOLE NEL SOLE
scritto e interpretato da IULIA BONAGURA
regia EMANUELE BARONI
Due bambini, così saggi e fragili. Due bambini che davanti a una medusa morta si interrogano su cosa c’è dopo dandosi molte più risposte di quelle che noi adulti abbiamo il coraggio di azzardare.
Cosa tiene insieme questi due “piccoli adulti”?
Il bisogno di avere coraggio.
Il coraggio è qualcosa che torna molto spesso nel testo: Valentino non è mai entrato in acqua, schiacciato dalla paura, più della madre che sua, di annegare come è successo al padre.
I due protagonisti si incontrano l’ultimo giorno di ogni estate su un palco, una spiaggia, sempre uguale, spoglia, attraversata dalle stesse persone, battuta dalle stesse onde. Loro però crescono, cambiano vestiti, cambiano camminata, modo di parlare. Ad accompagnarli nella crescita c’è tanta musica che insieme al loro cambiamento fisico, segna lo scorrere degli anni.
immobili, felici a guardare il mare davanti a loro, l’immensità luminosa che è la platea, e anche oltre.
20 DICEMBRE 2023
h. 20.00
IL COLOMBRE
liberamente ispirato al racconto omonimo di Dino Buzzati
Scritto diretto e interpretato da EMANUELE BARONI
“Quando Stefano Roi compì i dodici anni, chiese in regalo a suo padre, capitano di mare e padrone di un bel veliero, che lo portasse con sé a bordo”. Uno spettacolo sulla giovinezza e la sua irrequietezza dettata dal fascino che il Sublime attua su di noi. Quel Sublime di Blake che corrisponde a quanto più ci spaventa e quanto più allo stesso tempo ci attrae. Ciò che sono le colonne d’Ercole e il mare per Ulisse, lo è il Colombre per Stefano Roi. È la speranza di riuscire con l’altro e attraverso l’altro a porre fine a quei tormenti propri e intimi dell’animo umano.
h. 21.00
IL PERDONO
di MARIO SPINELLA
diretto e interpretato da EUGENIO PAPALIA
Può un milionario sentirsi un emarginato? Il protagonista vive completamente solo in un palazzo sfarzoso e convoca un prete per un racconto/confessione: è un desiderio improrogabile, prima di altri misteriosi avvenimenti. Dialoghi su Amore ed estetica, passando attraverso gioie e paure di una giovinezza perduta, fino alla ricerca di una pace dell’anima mai arrivata.
Un parallelismo con l’attuale momento storico che vede gli uomini investiti da insicurezze e dubbi.
Sarà pronto a superarli per combattere e rinascere?
h. 22.00
ONORE CLANDESTINO
scritto diretto e interpretato JOSÈ DE LA PAZ e MASSIMO SCONCI
Musiche dal vivo di JOSÈ DE LA PAZ.
Onore Clandestino è la storia di un giorno qualunque in una guerra silenziosa vissuta da un giovane straniero in Italia in cerca di una propria inclusione sociale. Vicende reali anche se forse mai accadute.
E’ la tenerezza di altri personaggi, in tutta la loro fragilità e forza d’animo.
Queste persone sono in grado di cambiare il Mondo, o piuttosto è il Mondo a cambiare loro?
Il protagonista è Ulisse, un venditore di rose, un “clandestino” che si ritrova in un Paese dal profumo di fiori, ma che ha perduto il buon odore della serenità.
Per tutti gli Italiani è “Nessuno”, e nel suo continuo viaggio per il ritorno a casa si confronta con Gino, venditore di pesce marcio, Ahmir, barbone di origine araba ghiotto di hummus, e Madame Lapatite, una donna che non appare mai poiché segregata per sua volontà in una casa popolare.
Onore Clandestino vuole essere uno spunto di riflessione sulla condizione di disagio sociale in cui oggi si trova la nostra epoca. La messa in scena è ridotta all’essenziale che ci racconta la storia di cittadini e persone ancora capaci di osservare e di guardarsi attorno.