Sala Umberto: romantiche compulsioni
La recensione. Lo spunto narrativo da cui ha origine la commedia “Tante belle cose” è sicuramente originale; affronta una tematica poco trattata sulle tavole di un palco quella della disposofobia. Un tema estremamente attuale quello proposto al Teatro Sala Umberto (fino al 2 dicembre 2012) se si pensa alle molteplici trasmissioni televisive su canali satellitari che trattano l’argomento. Si tratta di una patologia, nota anche come accaparramento compulsivo, per cui chi ne è soggetto tende ad acquisire qualsiasi bene senza avere la forza e la capacità di separarsene, finendo così per sommergere la propria abitazione di elementi non necessari e con il tempo di sporcizia.
“Tante belle cose” è uno spettacolo di profondità lirica che trova la propria forza nello splendido testo scritto dalla penna raffinata di Edoardo Erba, autore di recenti titoli – come “Muratori”, “Trote”, “Michelina” – che hanno riscosso un entusiasmante successo a livello nazionale negli ultimi anni. La bellezza del testo (come consuetudine nelle opere di Erba) risiede nel raccontare il disagio della psiche umana, le dinamiche psicologiche con delicatezza come fosse una fiaba dei nostri giorni che trova il suo lieto fine.
Maria Amelia Monti riveste i panni della protagonista Orsina (un’infermiera afflitta dal disturbo dell’accumulo) regalando un’interpretazione fantastica di una donna così eccentrica e stravagante, lucida nei propri pensieri caotici, che non può non risultare simpatica al pubblico. La sua bizzarria si riflette negli abiti indosso, che abbondano di colori eccessivi e rigorosamente non in tinta tra di loro. Al suo fianco coprotagonista è il bravissimo Gianfelice Imparato nelle vesti di Aristide (paziente di Orsina e amministratore del suo condominio), un uomo che emana bontà, tanto sfortunato quanto sensibile e altruista verso il prossimo. I due attori riescono sempre a far sorridere gli spettatori mostrando comunque le debolezze dei propri personaggi.
Ad hoc la scenografia che propone il disordinatissimo appartamento di Orsina pieno di piccole e grandi cose inutili, il regno del caos, a cui fa da contraltare un ambiente sterile, privo di elementi, sfondo degli incontri degli altri condomini in combutta per allontanare Orsina (personaggi asettici interpretati da Valerio Santoro e Carlina Torta).
Segnaliamo la presenza alla prima romana di tanti volti noti tra cui: Maurizio Casagrande, Giuliana de Sio, Mita Medici, Angelo Longoni, Eleonora Ivone e Monica Scattini…
Monica Menna