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“Cosa resterà di me?”: arriva il libro “progressivo”

Athos Enrile è un validissimo blogger. Il suo blog “Athos” è una finestra sul rock progressive e sulla musica in generale che nasce dalle mille curiosità del suo artefice. Si alimenta della passione, dell’intelligenza e, per l’appunto, della curiosità che ci mette.

Ora esce il libro che non è solo un volume narrativo, tanto che gli autori lo definiscono un contenitore progressive: “Cosa resterà di me?” di Athos Enrile e Massimo Pacine ( Editoriale Darsena, dicembre 2011, libro+ CD, 20 euro, pagg. 60), che ha anche finalità di beneficenza:l’intero ricavato viene devoluto all’onlus dell’ A.I.A.S. (Associazione Italiana Assistenza Spastici).

Per comprendere l’operazione editoriale, il suo spirito, pensate ai giovani della sua generazione, a coloro che hanno avuto vent’anni nei ’70 ed al loro rapporto con la musica.

All’epoca l’approccio con l’ellepi partiva ancor prima di ascoltare i suoni. La fruizione iniziava dalla copertina del 33 giri, spesso apribile, che era la rappresentazione visiva del sound; si proseguiva poi con la scrupolosa lettura delle note interne, dei testi dei brani. Quindi l’ascolto del disco con attenzione, per cogliere tutte le sfumature del suono, il messaggio, il senso.

Spesso il disco era un concept e quindi anche i brani erano collegati tra loro diventando elementi di un racconto unico che richiedeva un approccio multisensoriale. Contava anche l’elemento tattile, toccare un disco, aprirlo, vederlo ancor prima di ascoltarlo sono sensazioni difficili da spiegare alle nuove generazioni abituate alla “musica liquida” che non ha più supporti, contenitori, note testuali di accompagnamento.

Athos, controcorrente con i tempi attuali, propone un’opera(zione) che unisce la narrazione letteraria alla fotografia ed alla musica. Ma testo, foto e musica possono anche vivere di vita propria. E sulle varie arti ognuno può farsi il suo percorso. Il “contenitore athasiano” stimola la fantasia, le percezioni. Il tutto è molto Seventy riguardando sensorialità, fantasy, coinvolgimento, libertà.

Il libro ha un “racconto cornice”, scritto da Massimo Pacini (ingegnere musicofilo e scrittore) che raccoglie nel suo grembo e unisce dieci racconti di Enrile che investono dieci decenni. Si snoda un secolo di vita che parte dal passato ed approda nel futuro che è narrato da dieci foto ed altrettanti racconti; una foto ed un racconto per decennio… si parte dal 1940 fino al 2030. Testo e foto sono concatenati, così come lo è la musica del cd allegato che contiene undici brani inediti di Airportman, Marcello Capra, Max Fuschetto, Ifsounds, Lorenzo Monni, Oak, Luca Olivieri, Aldo Pinelli, Plurima Mundi, Corrado Rossi, Lincoln Veronese.

Le varie arti si intersecano, si stimolano l’un l’altra. Le foto in gran parte sono staccate dal momento temporale a cui sono collegate. Sono lampi di luce, intuizioni, pennellate di colori. Sono atemporali eppure caratterizzanti i vari decenni.

I brani musicali allegati ruotano attorno al prog ma non solo. La chicca del disco allegato è senz’altro il brano dell’ex chitarrista dei Procession Marcello Capra, che ha dedicato la sua composizione al racconto “1960 – Oltre” e si intitola, per l’appunto, “Oltre”.

Andando a ricercare le più strette interconnessioni tra racconti e musiche vanno segnalati due tracce: “Incomunicabilità” degli Ifsounds per “2000 – Incomunicabilità” e quella degli Airportman che fornisce il suo contributo a “1970 – Pete” (nel racconto si parla di The Who, di Pete Townshend e Roger Daltrey, ndr), rivisitando il brano di The Who “Behind blue eyes”, scritto dal grande Pete…

I jethrotulliani Oak propongono lo splendido brano “Carry On” che è il contributo per il racconto “2010 Il viaggio”. A Roma questo brano l’hanno eseguito live in una splendida jam con Claudio Rocchi; e viene in mente che il primo album di Rocchi si intitolava proprio “Il viaggio”…

Nel complesso “Cosa resterà di me?” ci sembra un’iniziativa editoriale e di comunicazione molto curata, valida ed originale. Come sottolineano le note di copertina è “un libro PROGressivo che non puo’ mancare nella vostra collezione”.

Gaetano Menna