Gran Ballo 2025: Larissa Yudina porta a Milano il canto di solidarietà
L’immagine è potente: al centro, fasciata in un abito da sera rosso fuoco, si staglia la soprano e direttrice d’orchestra Larissa Yudina, un faro di energia in mezzo all’ensemble che l’accompagnerà.
Questo non è solo un evento mondano: la sesta edizione del “Gran Ballo“, in scena il 22 ottobre 2025 presso la storica Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi a Milano, è la manifestazione concreta di una missione artistica e politica.
Larissa Yudina, presidente dell’“Associazione Stravinsky Russkie Motivi”, è un’interprete di grande prestigio. Forte di un percorso formativo completo (diplomi in direzione di coro e pianoforte, lauree in canto tra Kaliningrad, Minsk e il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, e sette concorsi internazionali vinti), la sua voce, descritta come potente, emotiva e raffinata, è oggi al servizio di un “canto libero”.
Da dieci anni, la sua azione non si limita alla performance, ma si concentra sulla condivisione e il supporto fra i popoli, utilizzando la musica come l’unico vero ponte culturale e pacifico.
Storicamente, il Gran Ballo ha rappresentato il cuore della vita sociale e culturale, un’opportunità per l’élite di celebrare il gusto e l’eleganza, codificata da regole di etichetta rigorose. In Russia, l’introduzione di queste sontuose feste è legata proprio a Pietro Il Grande, che le istituì dal 1718 chiamandole “assemblee”.
Non è un caso che l’edizione milanese di quest’anno sia dedicata proprio allo zar Pietro Il Grande. L’evento, infatti, non vuole solo far rivivere il fascino di quell’epoca (con l’attore Marco Ballerini che impersonerà lo zar), ma mira a valorizzare Milano quale centro artistico che ha fornito maestranze e artigiani per la costruzione del Cremlino e altri edifici in Russia.
In un momento storico segnato dalla tensione, la Yudina si pone come coraggiosa testimone della grandezza della cultura musicale russa ed europea, un patrimonio che non può essere dimenticato o sminuito per le scelte arbitrarie di chi governa oggi.
Il suo “Gran Ballo” è un manifesto vivente di questa convinzione: il concerto vedrà esibirsi cantanti e strumentisti internazionali, ucraini, russi e italiani, tutti insieme, per la pace e la collaborazione. Un gesto simbolico fortissimo che ribadisce come l’arte non conosca frontiere.
L’impegno si estende anche alla beneficenza (con la lotteria a favore di City Angels di Milano) e alla valorizzazione dei giovani talenti. L’intera serata, che include un concerto con la soprano ucraina Daryna Kravchenko, una cena di gala, la sfilata della stilista Liudmila Kovalenko e il ballo finale con i maestri di danza settecentesca del gruppo “Il Leoncello“, culminerà in una “chicca” di inestimabile valore: l’esecuzione sul monumentale organo restaurato della Sala Barozzi, suonato per la prima volta in questa occasione.
Il Gran Ballo è un evento, patrocinato dal Municipio 1 di Milano, che usa l’eleganza del passato per investire nel futuro della solidarietà e della cultura condivisa.
Monica Menna

