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“Diventa un ponte”: oltre la musica, la proposta rivoluzionaria di Vitae Fest per i giovani e la riconciliazione

In un’epoca segnata da crescenti divisioni e dall’ombra dell’isolamento sociale che affligge le nuove generazioni, la Fondazione internazionale “Vitae Fest” lancia da Roma una sfida culturale profonda.

L’annuncio del grande evento gratuito al Parco Schuster, il prossimo 25 ottobre 2025, non è solo la cronaca di un festival con artisti di fama internazionale come Benji e Fede, Settembre e Akasevene, ma il segno di un movimento che ambisce a rifondare il concetto di comunità attraverso l’arte.

La call to action della Fondazione – “Non bruciare ponti. Diventa uno” – è più di un semplice slogan: è un manifesto filosofico. Sotto l’egida di un evento che ha già riscosso il plauso di figure influenti, dal sostegno storico di Papa Francesco al recente appoggio della regina Madre di Spagna Sofia, il “Vitae Fest” si posiziona come catalizzatore di un’urgente necessità sociale: la riconciliazione.

Luis Quinelli, Presidente della Fondazione, ha espresso con chiarezza la visione sottesa alla kermesse: «Siamo convinti che è facile concentrarsi su ciò che spesso ci divide. Molto spesso questo genera nei giovani anche isolamento sociale. ‘VitaeFest’ è invece più di un festival musicale. È un luogo in cui iniziare a costruire ponti e creare il tipo di mondo in cui tutti meriteremo di vivere».

Questa dichiarazione solleva la manifestazione al di sopra del mero intrattenimento. Non si tratta soltanto di offrire uno spettacolo condotto da Maria Sole Pollio, ma di utilizzare la forza dirompente dell’arte e della musica per affrontare il disagio giovanile. Il successo già riscontrato in Messico e le prossime tappe a Washington e Los Angeles dimostrano l’universalità di questo appello.

Il “Vitae Fest” utilizza strategicamente il linguaggio universale dell’intrattenimento e dei media per veicolare messaggi di speranza e unità. In un momento in cui le piattaforme digitali rischiano di creare bolle di polarizzazione, la Fondazione propone un raduno fisico, un’esperienza collettiva gratuita, patrocinata dal Giubileo, in cui l’atto del “riconciliarsi” non è solo un tema teologico o politico, ma un imperativo esistenziale.

Roma, nell’anno giubilare, diventa il crocevia ideale per lanciare questa riflessione globale. Il concerto al Parco Schuster si preannuncia quindi come un esperimento sociale, una giornata in cui il glamour degli artisti e la potenza della musica vengono messi al servizio di un obiettivo più grande: dimostrare ai giovani che è possibile superare le linee di frattura e, come recita il loro stesso claim, diventare il ponte che unisce ciò che è stato diviso.

Vita Fest è ad ingresso gratuito.

Monica Menna